Antony Gormley, SLUMP II, 2019.
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Cybernetic Culture Research Unit

Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

K-studies

Hypernature. Tecnoetica e tecnoutopie dal presente

Avery Dame-Griff, Barbara Mazzolai, Elias Capello, Emanuela Del Dottore, Hilary Malatino, Kerstin Denecke, Mark Jarzombek, Oliver L. Haimson, Shlomo Cohen, Zahari Richter
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Dinosauri riportati in vita, nanorobot in grado di ripristinare interi ecosistemi, esseri umani geneticamente potenziati. Ma anche intelligenze artificiali ispirate alle piante, sofisticati sistemi di tracciamento dati e tecnologie transessuali. Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi dell’inarrestabile avanzata tecnologica che ha trasformato radicalmente le nostre società e il...

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Publications, 29 November 2020
K-pocket N° 3

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Boris Groys, Daniel Trilling, Gaia Giuliani, Oleksiy Radynski, Saskia Sassen, Thomas Nail

In Europa la gestione degli arrivi e dell’accoglienza dei rifugiati presenta ormai la forma inequivocabile di una continua violazione dei diritti umani: nel solo periodo che va dal 2014 a metà 2019, circa 15.000 persone sono decedute in mare nel tentativo di raggiungere gli Stati europei dall’Africa attraverso la rotta mediterranea.

La recente escalation di questo fenomeno si è avuta a seguito di una progressiva criminalizzazione delle operazioni di soccorso in mare delle Organizzazioni non governative, di derive identitarie e xenofobe sempre più evidenti nelle politiche degli Stati e della difficoltà da parte dell’Unione europea di garantire per i migranti canali sicuri e regolari. Tuttavia, le cause profonde dell’emergenza storica e umanitaria in atto potrebbero risiedere nelle modalità attraverso cui gli esseri umani costruiscono un’identità (personale e nazionale) nella quale riconoscersi.

Contro società come quella fondata sul patriarcato bianco eterosessuale, che identificano l’altro come minaccia per la stabilità e sicurezza del gruppo dominante, le voci di Gaia Giuliani, Boris Groys, Thomas Nail, Oleksiy Radynski, Saskia Sassen e Daniel Trilling invocano un immaginario alternativo per la promozione di una cultura inclusiva in grado di preservare le differenze e contrastare le discriminazioni legate al sesso, al genere, all’etnia e alla religione.

Nel volume è presente un glossario con una serie di espressioni e neologismi utili al dibattito sul tema.

 

INDICE DEI CONTENUTI

Saskia Sassen
La finanziarizzazione dell’economia globale e le sue espulsioni

Daniel Trilling
Raccontare la crisi europea dei migranti tra diffusione di miti e dati reali

Gaia Giuliani
White anxiety: tra missionarismo salvatore e pensiero sovranista

Thomas Nail
Rivoluzione cinetica: comprendere la realtà attraverso la “filosofia del movimento”

Boris Groys
L’Alterità nella costruzione dell’identità europea

Oleksiy Radynski
Comunità artistiche e virtuali nell’Ucraina in guerra

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"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)

K-pocket
K-POCKET GUIDE è una collana di brevi volumi incentrati ognuno su uno specifico argomento di arte e cultura contemporanea e concepiti come manuali di studio e approfondimento. Ogni volume contiene una raccolta di testi, interviste e glossari su un tema centrale del dibattito contemporaneo internazionale, configurandosi come una guida agile e sintetica per orientarsi all’interno del complesso universo di concetti, termini, neologismi ed espressioni che popolano il linguaggio dei media ma di cui spesso ignoriamo il significato.
Autori
  • Boris Groys
    Boris Groys è critico d’arte, teorico dei media e filosofo. È professore di Slavistica e di Russistica alla New York University ed è ricercatore all’Università di Arti e Design di Karlsruhe. Tra i maggiori studiosi di teoria dei media, ha pubblicato, tra le altre cose, Art power (Postmedia Books, 2012), Going Public (Postmedia Books, 2013) e In the Flow. L’arte nell’epoca della riproducibilità digitale (Postmedia Books, 2018).
  • Daniel Trilling
    Daniel Trilling è un giornalista britannico, editore dal 2013 di «New Humanist», rivista della Rationalist Association, e autore di articoli e reportage per «London Review of Books», «The Guardian», «The New York Times» e «Al Jazeera». Nei suoi scritti ha trattato principalmente di migrazione, di rifugiati in Europa, di gestione dei confini in termini politici e di nazionalismo. Insegna inoltre Creative Storytelling – un corso di long-form journalism per studenti di giornalismo al London College of Communication presso lo UAL (University of the Arts London). Tra le sue pubblicazioni si ricordano Bloody Nasty People: the rise of Britain’s far right (finalista all’Orwell Prize) e Lights In The Distance: Exile and Refuge at the Borders of Europe (edito in Italia da Marsilio Editore). Nel 2017 ha vinto il Migration Media Award per il migliore articolo sul tema delle migrazioni.
  • Gaia Giuliani
    Gaia Giuliani è ricercatrice presso il Centro de Estudos Sociais (CES) dell’Università di Coimbra, dove è PI del progetto FCT (De)Othering. Deconstructing Risk and Otherness: hegemonic scripts and counter-narratives on migrants/refugees and ‘internal Others’ in Portuguese and European mediascapes (2018-2121). Nel 2005 ottiene il dottorato presso l’Università di Torino e nel 2018 è insignita del titolo di professore associato in Filosofia politica dal MIUR. È membro fondatore di InteRGRace, Gruppo di ricerca interdisciplinare su razza e razzismi (2014). Tra le sue pubblicazioni si annoverano i libri monografici Race, Nation, and Gender in Modern Italy. Intersectional Representations in Visual Culture (Palgrave Macmillan, 2018), Zombie, alieni e mutanti. Le paure dall’11 settembre ai giorni nostri (Le Monnier, 2016), Beyond curiosity. James Mill e la costruzione del governo coloniale britannico in India (Aracne, 2008) e Bianco e nero. Storia dell’Identità razziale degli italiani, scritto insieme a Cristina Lombardi-Diop (Le Monnier, 2013).
  • Oleksiy Radynski
    Oleksiy Radynski è un regista e scrittore ucraino attivo a Kyiv. Si serve della pratica cinematografica per analizzare la relazione tra osservazione e partecipazione, realtà e finzione, ideologia e attaccamento. I suoi film sono stati presentati all’Institute for Contemporary Arts di Londra e all’International Short Film Festival a Oberhausen, tra gli altri. È membro del Visual Cultural Research Center (VCRC), iniziativa per l’arte, il sapere e la politica fondata a Kyiv nel 2008. Radynski ha esposto i suoi lavori all’Academy of the Arts of the World (Colonia); al Royal Institute of British Architects (Londra) e alla settima edizione della Biennale di Berlino.
  • Saskia Sassen
    Saskia Sassen insegna Sociologia alla Columbia University e fa parte del Committee on Global Thought. Studia le città, i fenomeni legati all’immigrazione e gli assetti statali nell’era dell’economia globale, lavorando soprattutto su tre assi: la disuguaglianza, l’identità di genere e la digitalizzazione. La sua ricerca più recente si intitola Expulsions: Brutality and Complexity in the Global Economy (Harvard University Press/Belknap), la cui tesi centrale è l’analisi della globalizzazione contemporanea come una realtà segnata da espulsioni sistematiche, generando più disuguaglianza e povertà. Tra le sue principali pubblicazioni: Territory, Authority, Rights: From Medieval to Global Assemblages ( Princeton University Press 2008), A Sociology of Globalization (W.W.Norton 2007), Cities in a World Economy (Sage 2012),  The Global City (Princeton University Press 1991/2001) e Guests and Aliens (New Press 1999).
  • Thomas Nail
    Thomas Nail è professore associato presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Denver. Teorico del concetto di “kinopolitica”, si occupa di mobilità e migrazione ed è autore, tra i vari volumi, di The Figure of the Migrant (Stanford University Press, 2015), Theory of the Border (Oxford University Press, 2016), Being and Motion (Oxford University Press, 2018) e Theory of the Image (Oxford University Press, 2019).