Antony Gormley, SLUMP II, 2019.
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Cybernetic Culture Research Unit

Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

K-studies

Hypernature. Tecnoetica e tecnoutopie dal presente

Avery Dame-Griff, Barbara Mazzolai, Elias Capello, Emanuela Del Dottore, Hilary Malatino, Kerstin Denecke, Mark Jarzombek, Oliver L. Haimson, Shlomo Cohen, Zahari Richter
Nuove utopieTecnologie

Dinosauri riportati in vita, nanorobot in grado di ripristinare interi ecosistemi, esseri umani geneticamente potenziati. Ma anche intelligenze artificiali ispirate alle piante, sofisticati sistemi di tracciamento dati e tecnologie transessuali. Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi dell’inarrestabile avanzata tecnologica che ha trasformato radicalmente le nostre società e il...

Exomind
Magazine, CAOS – Part I - Maggio 2022
Tempo di lettura: 1 min
Pierre Huyghe

Exomind

La cover di CAOS Part I, no. 25 di KABUL magazine.

Pierre Huyghe, Exomind, 2017.

Pierre Huyghe, Exomind, 2017.

Calco in cemento con alveare in cera, colonia d’api, arancio, piante, sabbia, pietre, formiche, ragno, farfalla, axolotl e insetti.

Courtesy dell’artista; Taro Nasu, Tokyo; The National Museum of Modern Art, Tokyo; and the Dazaifu Tenmangu Shrine.

© Pierre Huyghe

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"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)

di Pierre Huyghe
  • Pierre Huyghe (1962, vive tra Parigi e New York) ha creato una vasta gamma di opere e progetti in collaborazione a partire dai primi anni Novanta. Interessato al momento espositivo come percorso in cui far emergere nuove realtà, alla libertà rappresentata da azioni non produttive, alla stratificazione delle interpretazioni sia reali che immaginarie, nonché all’esperienza quale territorio di narrazioni infinite, Huyghe è emerso come uno degli artisti più sperimentali della sua generazione. Le sue opere esprimono il desiderio di reintrodurre il piacere, il gioco e la fantasia nell’esperienza artistica e a considerare l’arte come un paesaggio dove rendere manifeste le modalità attraverso le quali gli esseri umani possono reagire nei confronti di ogni forma di spinta all’uniformità, incoraggiandoli a ricostruire dinamicamente le loro vite e i loro rituali quotidiani.