Antony Gormley, SLUMP II, 2019.
Archive: Filter by: All
Close
All
Digital Library
Editions
Magazine
Projects
alterità
attivismo
biopolitica
critica d'arte
critica ecologica
filosofia politica
intersezionalità
massmedia
neuroscienze
nuove utopie
postcolonialismo
postumanesimo
queer
sottoculture
studi culturali
studi di genere
studi sociali
studi vocali
tecnologie
Cybernetic Culture Research Unit

Il Numogramma Decimale

H.P. Lovercraft, Arthur Conan Doyle, millenarismo cibernetico, accelerazionismo, Deleuze & Guattari, stregoneria e tradizioni occultiste. Come sono riusciti i membri della Cybernetic Culture Research Unit a unire questi elementi nella formulazione di un «Labirinto decimale», simile alla qabbaláh, volto alla decodificazione di eventi del passato e accadimenti culturali che si auto-realizzano grazie a un fenomeno di “intensificazione temporale”?

K-studies

Hypernature. Tecnoetica e tecnoutopie dal presente

Avery Dame-Griff, Barbara Mazzolai, Elias Capello, Emanuela Del Dottore, Hilary Malatino, Kerstin Denecke, Mark Jarzombek, Oliver L. Haimson, Shlomo Cohen, Zahari Richter
Nuove utopieTecnologie

Dinosauri riportati in vita, nanorobot in grado di ripristinare interi ecosistemi, esseri umani geneticamente potenziati. Ma anche intelligenze artificiali ispirate alle piante, sofisticati sistemi di tracciamento dati e tecnologie transessuali. Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi dell’inarrestabile avanzata tecnologica che ha trasformato radicalmente le nostre società e il...

Effetti a lungo termine
Magazine, ANATOMIA – Part I - Ottobre 2020
Tempo di lettura: 7 min
Hannah Black

Effetti a lungo termine

Il flusso di coscienza dell'artista sulle sensazioni, la decadenza e la società.

Hannah Black, 2020.

In occasione di “My Bodies”, seconda edizione di Dancing is what we make of falling, ciclo di eventi organizzati da OGR, la redazione di KABUL magazine ha curato la produzione di cinque fanzine contenenti testi tradotti per la prima volta in italiano sulle tematiche affrontate nel corso di ciascuna serata.

Per il primo incontro, avvenuto venerdì 21 febbraio, abbiamo selezionato e tradotto “Effetti a lungo termine”, testo tratto dal volume “Dark pool party” di Hannah Black, l’artista presentata in mostra. Dark Pool Party è un’ampia raccolta di saggi, testi personali e sceneggiature video/performance volti a riflettere il rapporto tra corpo, società e affetti.

Rif. bibl.: Hannah Black, Dark Pool Party, Dominica and Arcadia Missa, 2016, pp. 72-81


Illustrazione di Alice Fiorelli della fanzina contenente il testo, 2020.

Le linee del corpo recitavano la loro parte balbettando, la scena era un presepe, l’uovo che fluttua luminoso, lo sperma che lo omaggia, segnali e interruttori, e questa “lei” che riempie di carne il nome che le è stato silenziosamente dato. Quello era il tempo delle luci nel mare purpureo, navi di gomma, la prigione Europa ridotta a un marcatempo. “Gli affogati” una volta venivano chiamati per nome, prima che il giornalismo e il caso trasformassero la loro morte in una metonimia della loro vita, a quei tempi erano sconosciuti, rimangono sconosciuti. Da quell’estate in avanti (e anche molto prima) la stessa malizia che, nella storia del mondo, rafforza i confini europei aveva sfondato l’unica America che ha importanza, quella nera. Ma non parlare in modo così impressionistico. Potrà mai questo filo che attraversa tutto manifestarsi concretamente come qualcosa in più dell’atto di leggere i quotidiani, tramandato dai padri televisivi, o della pratica di infinita cura, tramandata dalle madri televisive? Seduta al tavolo affollato di amici lo guarda a malapena e due mesi dopo sta calcolando il suo fuso orario. Questa equazione non si semplifica mai, e la differenza di temperatura tra le diverse parti del mondo non smette mai di sembrarle strana, come se avesse ancora problemi ad assimilare la storia della sfera che ruota e del big bang e del sole nucleare.

Riproduzione della Statua della Libertà in frantumi all’esterno di un negozio di souvenir saccheggiato dopo una notte di protesta per la morte di George Floyd a Minneapolis il 2 giugno 2020 a Manhattan a New York City, Johannes EISELE / AFP, 2020.

La sessualità germoglia nel corpo in rovina“…La sessualità germoglia nel corpo in rovina”: turbolenza intensa, mancanza (ma non del pasciuto genere psicanalitico, solo il non possedere qualcosa). Lui vorrebbe decifrarla, cosa che lo rende molto sospetto. Quando la guarda è la sua auto-diagnosticata bruttezza a farlo esitare, come se lei stesse guardando sempre e solo se stessa, quindi le ci vuole molto tempo prima di vedere lui. Se lui, dopo anni, sta leggendo questo, dovrebbe sapere che i problemi di una mulatta sono sempre storici, o almeno che questa mulatta ci crede in senso costituzionale: è questo il suo stupido destino.

Il destino è sempre stupido, che sia reale o meno. Quando gli antibiotici smetteranno di funzionare moriremo molto più spesso d’amore. I progressi tecnologici della medicina sono pensati per i ricchi crudeli, in Europa e nei suoi remoti atti di violenza. Lascia che il genoma snoccioli le sue lettere sbagliate: la sensazione di non poter leggere è una piscina oscura, e questa è un’oscura festa in piscina. Non vuole stringergli la mano perché ha il palmo sudato. Non puoi essere un traditore della razza quando la tua razza dipende dal contesto, dal desiderio e dalla riorganizzazione amministrativa. Vale per tutti? Il tradimento deve venire dal cuore, o “venire davvero dal cuore”, come nei reality show.

Incendi di pozzi petroliferi infuriano fuori Kuwait City nel 1991.

Per prima cosa hanno ammanettato il ragazzo e poi gli hanno sparato alla nuca, e riferendosi a “loro” lei non intende solo l’America. I morti restano morti. Non le devono nulla, ma le hanno dato i loro nomi. Per quanto riguarda quelli che non sarebbero mai dovuti venire al mondo —

La tenda impolverata, la strada estiva mondata, gli ubriachi che cantano, alcuni così crudi che ancora si trascinano dietro le chitarre, i loro volti sono come petti di pollo scuoiati, lo sa senza aver bisogno di guardarli. Srotola la lana bagnata del mio stupido grande cuore, baby, o non guardarmi nemmeno. Amami o lasciami in pace. La fluidità segreta, la richiesta di amicizia su Facebook: mentre viviamo continuiamo a vivere. È retroattivo: gli arti degli antenati, scossi, si distendono nei buchi puzzolenti in cui vengono stipati. Ma lei deve prima dar loro un nome, e i loro nomi sono Stronza Non Puoi Vendicare La Vita Più Della Morte.

Morte non necessaria, vita non necessaria. Non spetta a noi decidere ciò che è necessario.

Signore, prega senza conoscere Dio, mandami un uomo a cui piaccia scopare. Per una volta Dio provvede, cosa che prima o poi, statisticamente, sarebbe dovuta accadere.

Era stata generata da avventure egittologiche nel vecchio internet, pagine web ispessite dalle cospirazioni. O, ancor prima, sveglia sino a tardi con suo padre, la tv, le caramelle gommose, le noccioline salate, lui nel suo logoro jalabiya, lei con un pigiama di Spiderman. È il 1991 e il loro programma tv preferito è la guerra in Iraq, ma della guerra si vedono solo luci verdi e bianche. Il grande stomaco del padre si alza e si abbassa a ogni respiro. Le sta insegnando le cose del mondo: “Guarda, è terribile!” — decessi manifestati da luci in movimento, le strane crittografie del potere. La mimesi accurata è un’ossessione europea, il che non la rende una cosa terribile, solo una cosa che non si può ignorare. In ogni caso il punto della guerra in televisione non è provocare dolore alla carne ma una reale assenza, o almeno avrebbe potuto esserlo. Attraverso queste lezioni imparerà a relazionarsi con il suo io come se si trattasse di una trave fracassata, salvata da un palazzo crollato, di cui si può leggere ogni caduta, di cui si può ammirare la tenacia, e la cui ordinaria bellezza può essere rimpianta ora che è stata spogliata della sua utilità per diventare solo l’oggetto morto e cristallizzato di un lutto.

Chiunque può diventare più della somma della violenza che lo ha preceduto e superare la vita che tiene stretta a sé, ma non da solo: la circostanza deve salvarci, ovvero le altre persone.“…la circostanza deve salvarci, ovvero le altre persone.” L’orizzonte di queste possibilità potrebbe essere in parte un problema di fervore genetico, ma la scienza non ha talento per le date. Morte non necessaria, vita non necessaria. Non spetta a noi decidere ciò che è necessario.

È così che calcoli la causalità di ogni evento, il cono del passato e quello del futuro, e qualunque cosa sia al di fuori dei coni non può aver causato l’evento o essere stato causato da esso. Su un livello planetario e domestico la luce è così arrotolata su se stessa che praticamente ogni cosa causa ogni cosa. Qualcuno a una festa le si avvicina e le dice di aver scritto un saggio su di lei all’università. “Pensa a qualcosa di veramente interessante da dire”, ragiona tra sé, “qualcosa che non ti faccia in alcun modo sembrare deludente”, e alla fine dice ad alta voce: “Grazie! Devo veramente andare in bagno”. A volte si sente come se stesse tenendo una serie di TED talk sull’importanza della disperazione, o di stare aspettando di venire riscattata, ma solo nel senso in cui si può usare un voucher per riscattare uno sconto del 10%.

Anteprima della fanzina curata da KABUL magazine contenente il testo tradotto, 2020.

Ma a chi interessa la redenzione? Il Padre-Dio è la teologia del trattar male le donne. Lei gli dirà, sono tua, e lui dirà, No, non dire così… Si può riscattare sono tua da queste storie di possesso: delle donne non nere possedute dagli uomini non neri, delle donne nere possedute da tutti? Tua non può voler dire che non mi posseggo, rifiuto il possesso, do me stessa al non avere nulla, al nulla che do a te, o che tu a volte dai a me? Le molte combinazioni della frase scremano solo la superficie di ciò che il linguaggio o vivere o morire potrebbero essere in grado di fare. Troppo segnata da rivolte e compromessi (rivolte compromesse, compromesso rivoltoso) per riscattare chiunque non sia lei stessa, vuole solo sciogliersi nella sensazione dello scioglimento, la sensazione di ciò che può solo descrivere (nonostante essere così banale la imbarazzi) con le mani forti di lui. Durante le giornate più coraggiose pensa che, insistendo sulla sua frammentazione, potrebbe salvare l’identità da ciò che molte persone credono sia: un errore. Altre volte guarda solo le luci che si muovono. Anche se l’amministrazione della vita sconfigge la vita stessa, ha dormito vicino ad amici che ridono nel sonno o che si sono girati verso di lei dicendo cose come: “Dobbiamo restituire il cane!”. Per colpa di questa e di altre cose va avanti alla riga dopo e a quella successiva, sperando ogni volta di trovare nuovo materiale per proteggere dagli elementi ostili la pratica collettiva del vivere.

 

Traduzione di Elena D’Angelo

More on Digital Library & Magazine

More on Editions & Projects

Iscriviti alla Newsletter

"Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves. But sharing isn’t immoral – it’s a moral imperative” (Aaron Swartz)

di Hannah Black
  • Hannah Black è artista vive e lavora tra New York e Los Angeles. La sua pratica spazia tra video, performance e scultura in lavori spesso collaborativi che prendono un’intensa attività di scrittura come punto di partenza per unire materiali diversi (dalla storia alle vicende personali, dalla cultura pop alla teoria). Tra le sue ultime mostre personali: Beginning, End, None, Performance Space (New York, 2019); Eden Eden, Isabella Bortolozzi Gallery (Berlino, 2019). Alcuni dei suoi testi sono stati pubblicati su «Tank», «The New Inquiry», «Texte zur Kunst», «Artforum» e «Frieze». Nel 2016 ha pubblicato il libro Dark Pool Party (Dominica/Arcadia Missa), e nel 2017 Life (Walther König/mumok), scritto in collaborazione con l’artista e dj Juliana Huxtable.